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Studio Medico Fra' Bartolomeo – Chirurgia e medicina estetica, dermatologia

Chirurgia estetica

Lipofilling del seno sempre più efficace, ma soprattutto sicuro: lo confermano gli ultimi studi.

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Il lipofilling, la tecnica di reimpianto del grasso autologo (prelevato dalla paziente) per effettuare moderati aumenti di volume del seno è sempre più richiesta, vista la minima invasività di questo intervento, i rapidi tempi di recupero e l’effetto estremamente naturale. Dagli Stati Uniti arrivano i risultati di un nuovo studio che offre ulteriori rassicurazioni circa la sicurezza e affidabilità di questa metodica.


La tecnica del lipofilling è ormai divenuta una risorsa irrinunciabile per ottimizzare i risultati della ricostruzione del seno delle donne operate di cancro. Nel numero di febbraio di Plastic and Reconstructive Surgery®, la rivista medica ufficiale della “American Society of Plastic Surgeons”, sono stati pubblicati i dati degli ultimi studi, volti a verificare ulteriormente l’eventuale correlazione fra ricostruzione con lipofilling e recidive della malattia. L’autore dello Studio, il Chirurgo Plastico Steven J. Kronowitzi di Houston, ha concluso che la ricostruzione del seno impiegando anche grasso autologo non aumenta in nessun caso il rischio di nuovi casi di tumori al seno, né di recidive.

Sicurezza del lipofilling al seno confermata da dati scientifici

I ricercatori guidati dal Dott. Steven J. Kronowitzi hanno impiegato mezzi rigorosamente scientifici, analizzando un campione di oltre 1.000 pazienti precedentemente sottoposte a mastectomia parziale o totale, che in seguito hanno beneficiato di una tecnica di ricostruzione del seno che prevedeva anche il lipofilling. Questo gruppo di donne è stato confrontato con un campione simile di pazienti che, dopo la mastectomia, hanno effettuato ricostruzioni senza innesti di grasso autologo. I tassi complessivi di recidiva fra le donne operate a causa del cancro della mammella sono stati del tutto simili fra il gruppo sottoposto anche a lipofilling e quello che ha usufruito di tecniche diverse, anzi, il tasso di recidive loco-regionali era 1,3% per le donne che avevano avuto un infiltrazione di grasso autologo, contro il 2,4% delle altre.

Nessun nuovo caso di tumore fra le donne “sane”

Un dato altrettanto importante è emerso dal gruppo delle donne che erano state sottoposte a mastectomia preventiva, in quanto predisposte dalla presenza del gene Brca1 ad un rischio consistente di sviluppare tumori aggressivi al seno e alle ovaie: nessuna di queste pazienti ha sviluppato tumori dopo la ricostruzione mammaria con trasferimento di grasso autologo. Con questi dati, il nuovo studio dimostra che non c’è alcun legame fra cancro al seno o recidive di malattia e lipofilling, offrendo ai chirurghi plastici ed alle pazienti un’ulteriore rassicurazione sulla sicurezza di questa preziosa tecnica chirurgica, che negli ultimi anni è sempre più richiesta e praticata per l’insieme di vantaggi che offre.

I risultati del lipofilling sempre migliori e di lunga durata

La tecnica del lipofilling consiste sostanzialmente nell’impiegare come “filler” riempitivo una certa quantità di cellule adipose prelevate dal corpo della paziente, tipicamente da zone in cui si desidera effettuare un rimodellamento, come i fianchi o l’addome. Il trapianto di grasso autologo oggi è considerato una delle principali risorse anche per il ringiovanimento del volto e di altre aree del corpo; si tratta a tutti gli effetti una tecnica chirurgica, ma estremamente delicata e quindi poco invasiva, che permette un ritorno alle normali attività in tempi molto brevi. Nel corso degli ultimi anni le metodiche si sono sempre maggiormente affinate, in modo tale da aumentare l’efficacia e la durata degli effetti del lipofilling, che sono strettamente legati all’attecchimento delle cellule di grasso nella nuova area dove vengono trapiantate.

Abilità chirurgica e tecnologie avanzate per i migliori risultati

Naturalmente per il successo di un intervento di lipofilling è determinante la preparazione e l’esperienza del chirurgo plastico, ma anche il corretto impiego delle metodiche più evolute di ultima generazione, che mirano a preservare più possibile l’integrità delle cellule adipose durante il processo di estrazione e reimpianto, dalle sottilissime e delicatissime cannule monouso ai dispositivi che ci aiutano ad effettuare le varie fasi del trasferimento delle cellule adipose dall’area donatrice all’area ricevente.

Fra le procedure di lipofilling più avanzate ed efficaci ho scelto di avvalermi del sistema Puregraft® abbinato all’impiego di cannule monouso, che si è dimostrato in grado di offrire risultati ottimi e duraturi. I più recenti studi scientifici su Puregraft® hanno dimostrato un tasso di sopravvivenza delle cellule trapiantate sensibilmente maggiore rispetto alle metodiche convenzionali, ma soprattutto un miglior “consolidamento” dei tessuti trapiantati nei pazienti di età inferiore a 55 anni, valutato mediante uno speciale sistema di telecamere e software 3D per calcolare i volumi.

Tutto quello che una donna dovrebbe sapere sulle protesi mammarie.

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Le protesi sono un aspetto fondamentale dell’intervento di mastoplastica additiva, non solo perché ne determinano in buona parte il risultato estetico, ma anche perché si tratta di dispositivi che faranno parte del corpo della paziente per il resto della vita. La scelta di impianti di qualità è garanzia di sicurezza sotto ogni punto di vista, ecco perché le pazienti devono sapere tutto sulle protesi che il chirurgo plastico userà per il loro intervento, e i perché della sua scelta. 

Oggi è possibile disporre di una vastissima gamma di protesi, in grado di soddisfare ogni esigenza.Sapete in base a cosa si differenziano le protesi mammarie? Nello schema che segue sono elencate le principali caratteristiche che le contraddistinguono:

LA FORMA Protesi rotonde Gli impianti rotondi danno volume al polo superiore, facendo apparire il seno più sollevato
Protesi anatomiche Gli impianti a forma di goccia assicurano un aspetto più discreto e naturale.
IL PROFILO Basso profilo La protesi è sottile, con poca proiezione all’esterno
Medio profilo La protesi ha una proiezione media, ed è adatta a chi desidera un effetto naturale
Alto profilo o “extra profilo” La proiezione notevole è utile quando il seno è molto piccolo oppure se si vuole un effetto “prorompente”
IL VOLUME Il volume della protesi mammaria è dato dalla quantità di gel di silicone coesivo che è contenuto al suo interno Le protesi normalmente hanno un volume variabile da 150cc a 600cc – quelle maggiormente utilizzate in chirurgia estetica vanno dai 270cc ai 330cc di volume
Il volume è legato sia alla “proiezione” che alle misure della base della protesi, che a loro volta devono essere adeguate alla costituzione fisica della paziente

Al di là del loro aspetto esteriore, ciò che è importante nelle protesi mammarie è il processo produttivo: quanto più è avanzato e di qualità, tanto maggiori e più complete potranno essere le garanzie di sicurezza e durata offerte dalla casa produttrice.

Le migliori performance delle protesi mammarie di nuova generazione

Uno dei prodotti più innovativi in questo settore è quello dell’azienda Britannica Nagor, che ha bypassato una storica divisione: fino ad oggi scegliendo protesi morbide, con un effetto naturale, dovevamo accettare la minore “coesività” del gel, un limite importante che comportava possibili effetti estetici indesiderati (per esempio il “rippling”) e il pericolo di eventuale dispersione del contenuto nei rari casi di rottura.
La gamma di protesi mammarie di 6° generazione di Nagor, che si chiama “Impleo”, è caratterizzata da una consistenza talmente morbida e malleabile che l’impianto può essere spremuto, attorcigliato o sottoposto a ogni tipo di stress fisico e meccanico senza perdere la sua forma originale, grazie al suo incredibile “effetto memoria”. Il silicone all’interno è così coesivo che, come mostrato nei vari test effettuati dall’azienda, tagliando deliberatamente il guscio esterno e mettendo la protesi a testa in giù il gel di silicone non cade ma rimane perfettamente stabile all’interno della protesi.

I vantaggi reali dei nuovi impianti Nagor

La novità di una protesi mammaria morbida ma straordinariamente resistente è stata accolta con tale entusiasmo da scatenare sui social l’iniziativa #IMPLEOtwist, che ha visto chirurghi di tutto il mondo filmarsi e fotografarsi in giocosi tentativi di manipolare e strizzare gli impianti in ogni modo possibile per testare la loro capacità di recupero, con un chirurgo plastico Argentino che vi è addirittura passato sopra più volte con la sua auto senza provocare alcun danno.

Protesi strizzata

Uno stress test di protesi mammarie Impleo

Questa estrema capacità di resistenza che le protesi hanno dimostrato di avere significa soprattuttouna maggiore garanzia di sicurezza per la paziente contro ogni possibile evento avverso: non è un caso che l’azienda offra una copertura assicurativa a vita, che copre sia la remota possibilità di rottura della protesi che la contrattura capsulare, che è in realtà l’unica complicanza realmente possibile in una mastoplastica additiva, per quanto fortunatamente rara.
Nella mia personale esperienza ho riscontrato altri vantaggi pratici nell’impiego di queste protesi mammarie di consistenza straordinariamente malleabile e comprimibile, che possono essere inserite facilmente e con estrema precisione attraverso un’incisione più piccola rispetto alle precedenti protesi mammarie, comportando di conseguenza una cicatrice più piccola ma anche una riduzione del fastidio o dolore post operatorio; inoltre l’estrema morbidezza del gel di questo impianto mammario dà al seno un effetto davvero naturale.

Ritengo estremamente importante che una paziente che si sottopone a un intervento di chirurgia estetica sia realmente in grado di fare una scelta informata; questo è un esempio pratico di come un chirurgo plastico possa offrire una consulenza ed un orientamento basato su dati certi riguardanti la qualità del prodotto e le garanzie di sicurezza.

Rimodellare il seno: la mastopessi

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Sono molti i cambiamenti fisici che accompagnano il passaggio verso la tanto temuta “mezza età”, ma più che i capelli grigi e le rughe che segnano la pelle, a preoccuparci è il cedimento dei tessuti e la perdita di volume, un problema che non riguarda solo il viso. Una donna che desidera ritrovare la freschezza della gioventù spesso pensa per prima cosa al suo seno, sformato e cadente soprattutto quando la taglia è abbondante.

 

Spesso si pensa che l’aumento del seno con protesi sia l’unica soluzione per ritrovare una figura giovanile e attraente. Esiste invece un’alternativa che può rivelarsi altrettanto efficace: ripristinare le caratteristiche del seno precedentemente possedute, anziché creare qualcosa che non c’è mai stato. Oggi, con la tendenza a ricercare risultati sempre più naturali anziché seni evidenti e di dimensioni esagerate, molte pazienti scelgono l’intervento di mastopessi.

Perché cede il seno?

Le cause che possono influenzare l’entità del cedimento di un seno femminile sono molte: non solo l’età, ma anche l’equilibrio ormonale, il peso corporeo e le caratteristiche genetiche, che giocano un ruolo importante. Molte donne vanno incontro più volte nel corso della vita a notevoli oscillazioni delle dimensioni delle mammelle, che naturalmente hanno ripercussioni negative sul tono della cute e sull’aspetto del seno.

Scegliere la mastopessi per rimodellare il seno

L’intervento di mastopessi, o lifting del seno, è la migliore scelta se si desidera riavere il proprio seno com’era prima delle gravidanze, dell’allattamento, della menopausa, ripristinando le proporzioni ideali delle mammelle e risollevandole.

In alcuni casi, per ottenere un risultato perfetto, è necessario riposizionare il complesso areola-capezzolo e modificare le dimensioni dell’areola (la zona pigmentata intorno al capezzolo) in modo tale che risulti in armonia con la forma e il volume del nuovo seno.

Per ottenere questo risultato si interviene sul tessuto cutaneo eccedente, praticando una sottile incisione sul margine esterno dell’areola, che se necessario può estendersi verso il basso con una linea verticale fino alla piega sottomammaria.

Nei casi in cui il cedimento (ptosi mammaria) sia molto accentuato, e non ci sia la possibilità di ricreare naturalmente un seno di volume e compattezza adeguata, è possibile abbinare alla mastopessi l’inserimento di una protesi mammaria di piccole dimensioni.

Cosa comporta questo intervento di rimodellamento

Di solito i tempi di recupero per questo intervento sono abbastanza rapidi, e si è in grado di riprendere ogni attività entro una decina di giorni circa. Il buon esito dell’operazione e la rapidità della guarigione dipendono anche dalla corretta osservazione delle indicazioni date dal chirurgo. Ad esempio, è indispensabile indossare uno speciale reggiseno per 24 ore al giorno nei primi giorni dopo l’intervento, per agevolare il ritorno alla normalità dei tessuti e prevenire complicazioni.

Quasi sempre dopo la mastopessi rimane una cicatrice che si estende intorno all’areola e talvolta fino al solco sottomammario, che può richiedere alcuni mesi e fino a un anno prima di diventare abbastanza chiara e sottile e apparire scarsamente evidente.

La mastopessi dà risultati definitivi

Con questo intervento il tessuto cutaneo eccedente viene riposizionato e le mammelle ritrovano la loro naturale posizione, più elevata. Questo risultato può dirsi definitivo, a patto di adottare un sano stile di vita e evitare brusche variazioni di peso, che hanno influenza sul volume delle mammelle. In questo modo, anche se negli anni successivi all’intervento il seno continuerà a subire un fisiologico processo di invecchiamento, non si verificheranno cedimenti della stessa entità.

Rinoplastica: oggi si può affrontare senza paura

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Spesso la scelta di “rifarsi il naso” è particolarmente sofferta: anche se il desiderio è forte, alcuni pazienti indugiano per il timore che l’intervento comporti dolore di forte intensità.
Chi si è fatto la rinoplastica molti anni fa porta ancora il ricordo di una lunga convalescenza e tamponi dolorosi da rimuovere, ma
i tempi sono cambiati e oggi il rimodellamento del setto nasale è un intervento sicuro e indolore, con tempi di recupero molto più rapidi.

 

In chirurgia estetica, come del resto in ogni ambito della medicina, la ricerca di tecniche e strumentazioni sempre più all’avanguardia ci permette di migliorare costantemente la qualità dei risultati, ma soprattutto di rendere gli interventi sempre più sicuri e meno invasivi.
La rinoplastica oggi è uno degli interventi estetici più praticati, e se svolta da un chirurgo plastico esperto è in grado di offrire risultati ottimi e naturali senza comportare lunghi tempi di recupero.
E’ vero che questo intervento chirurgico è annoverato fra i più impegnativi della chirurgia estetica, ma ciò riguarda principalmente le competenze del chirurgo plastico, che per ottenere il miglior risultato possibile deve mettere in campo tutta la sua esperienza e padronanza delle tecniche più aggiornate.

In quali casi viene richiesto l’intervento di rinoplastica?

Con la rinoplastica possiamo correggere anomalie e deformità di varia entità, modificando la forma della punta e delle narici, la curva del dorso e molti altri dettagli, con modalità che oggi nella maggior parte dei casi sono conservative: le tecniche attuali infatti non prevedono la rimozione di grandi quantità di cartilagine, con il rischio di indebolire il sostegno scheletrico e ottenere un risultato innaturale, difficile da modificare in seguito, ma mirano piuttosto a creare un equilibrio ideale delle forme e delle proporzioni.
E’ anche grazie anche a questo approccio meno aggressivo che il rimodellamento del naso oggi non è più un’esperienza traumatica come un tempo.
Diversa è la questione della rinoplastica secondaria, che si rende necessaria quando il primo intervento non è andato come ci si aspettava; solitamente la revisione è più complessa, e per questo giustificata soprattutto per un problema di tipo funzionale. Gli interventi di rinoplastica, infatti, non hanno solo una finalità estetica, spesso servono anche a ripristinare la funzionalità respiratoria (in questi casi si parla di rinosettoplastica).

L’unica soluzione agli inestetismi del naso è quindi quella dell’intervento chirurgico?

Un’alternativa che in alcuni casi può essere valutata è la correzione ambulatoriale di alcuni difetti del naso, in questo caso ovviamente solo di tipo estetico.
Se l’intervento chirurgico è indispensabile nei casi di deformità vistose, come una grossa “gobba”, per un semplice rimodellamento della punta o per la correzione di depressioni e irregolarità del profilo si può optare per un trattamento mini invasivo a base di filler.
In questo caso la correzione richiede una semplice anestesia locale, dura pochi minuti e al termine si possono riprendere le normali attività.

Con i filler è possibile effettuare piccolissimi aumenti di volume in varie zone del naso: sulla punta, per rialzarla, sulla radice, per minimizzare l’eventuale gobba, sui contorni del dorso.
In questo modo il naso non sembra affatto più grosso, ma spesso è il contrario: si ottiene un vero e proprio rimodellamento (non a caso definito “rinoscultura”), che può dare un ottimo risultato estetico.
Con questa tecnica la correzione è immediata, ma temporanea, in quanto i filler sono riassorbibili e i loro effetti si attenuano gradualmente nel corso del tempo.

Anche le linee guida della chirurgia estetica appena aggiornate dall’Aicpe(*) chiariscono che per un cambiamento sostanziale nell’estetica del naso la sola strada percorribile rimane quella del bisturi, mentre per difetti moderati si può valutare il trattamento ambulatoriale, riservato però ai pazienti con caratteristiche adatte, che non hanno la cute del naso troppo spessa, perché in questi casi il risultato sarebbe compromesso.

* Associazione Italiana di Chirurgia Plastica Estetica

Lipofilling: la rivoluzione nei trattamenti di ringiovanimento del viso

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Sul volto i segni dell’età si manifestano sotto varie forme. Il lipofilling è una metodica mini invasiva che ci consente di combatterli su tutti i fronti, ottenendo un vero e proprio effetto rigenerante che ci porta in notevole vantaggio rispetto all’età anagrafica.
Un recente sondaggio, condotto dai ricercatori del Centro Medico Universitario NYU Langone su un campione di chirurghi plastici americani, evidenzia che una percentuale elevatissima di essi considera il lipofilling una risorsa indispensabile nel suo lavoro.

E’ difficile spiegare la dinamica dell’invecchiamento del volto in poche parole: i segni che lo caratterizzano sono infatti numerosi e diversificati. Possiamo ripartirli in tre grandi categorie, a ognuna delle quali di solito corrisponde un approccio terapeutico specifico:

  • la prima categoria include la comparsa sulla superficie cutanea di discromie, macchie, teleangectasie (i reticoli di piccole vene dilatate che segnano il naso e le guance), ma anche linee sottili e rughe. Di solito per attenuare questi inestetismi ricorriamo a laser e altre tecnologie, come la radiofrequenza abbinata aultrasuoni.
  • la seconda categoria include i segni di cedimento della cute, che perde tono, elasticità e compattezza, mostrandosi “cadente”; naturalmente siamo in grado di risollevare la cute e eliminarne l’eccesso solo con un approccio chirurgico, anche se i protocolli di biorivitalizzazione e le moderne tecnologie elettromedicalipossono offrirci in molti casi apprezzabili miglioramenti.
  • La terza categoria è rappresentata dai segni di atrofia del volto, l’ effetto di “svuotamento” e appiattimento delle aree molli di guance e zigomi, che ci fa apparire stanchi e privi di vitalità. Il cedimento dei tessuti rende anche i contorni del volto poco definiti e l’area perioculare scavata, i lineamenti si modificano inesorabilmente e l’unico modo per riacquistare l’espressività che il nostro viso aveva qualche anno prima è ricreare i volumi perduti.

Com’è possibile ridare volume alle aree del volto?​

Per riempire alcune aree del volto possiamo avvalerci di vari tipi di sostanze riempitive, i filler, che rappresentano una preziosa risorsa per la medicina estetica, ma se vogliamo ricreare la condizione naturale di un volto giovanile è indispensabile invece ricorrere al grasso autologo.
L’ innesto di grasso infatti riporta i tessuti del viso nella condizione fisiologica dell’ età giovanile, caratterizzata da tratti morbidi ma tonici, tempie e contorni soffici e delicati, volume di guance e zigomi evidenziato con grazia.
Questa condizione di normalità è dovuta proprio al fatto che in un viso giovane è presente una quantità ideale di grasso sottocutaneo.

Il lipofilling ​quindi ​è solo un riempimento?

Il lipofilling è qualcosa in più di un semplice “riempimento” delle aree dove si verifica una perdita di volume; possiamo dire che si tratta di un rimedio efficace e naturale per cancellare tutti i segni dell’invecchiamento, perché agisce in sinergia su più fronti. Con il grasso autologo non andiamo solo a migliorare e definire il profilo della mascella, eliminare i solchi delle occhiaie, rendere gli zigomi più prominenti, riempire le rughe e gli avvallamenti, ma anche a svolgere un’azione rigenerativa sui tessuti, che migliorano anche sotto l’aspetto della compattezza e del colorito.
Questo semplice intervento ci offre risultati sorprendenti a fronte di rischi minimi: utilizzando il materiale più naturale che si possa immaginare non si corre alcun pericolo di reazioni avverse.

L’intervento ha risultati duraturi?​

Grazie alle strumentazioni più avanzate e alle attuali tecniche conservative le cellule adipose prelevate dal paziente vengono trattate con la massima delicatezza in ogni fase, per preservarne la vitalità. In questo modo si è aggirato l’unico limite del lipofilling, che era rappresentato dalla possibilità di un parziale riassorbimento del grasso infiltrato da parte dell’organismo, che rendeva necessario in alcuni casi ripetere periodicamente il trattamento.
Non a caso, i risultati di un recente sondaggio condotto dai ricercatori del “Langone University Medical Center” di New York ha evidenziato che il ricorso sistematico al lipofilling (anche come procedura complementare al lifting del viso), rappresenta ormai la scelta dell’85% dei membri dell’ American Society of Plastic Surgeons, il più grande gruppo di specialisti in chirurgia plastica in tutto il mondo.

Per approfondimenti consigliamo una visita alla nostra pagina che parla del Lipofilling al volto.

Chirurgia plastica e medicina estetica: sei nuovi trend del 2016

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Anno nuovo, nuove tendenze anche nella chirurgia e nella medicina estetica. “RealSelf(*)” ha steso la tradizionale classifica, che vi spieghiamo in sei punti integrandovi le procedure che andranno per la maggiore anche nel nostro paese.

 

N.1- aumento del seno:

in America sette medici su dieci sono concordi nell’affermare che in testa alla classifica degli interventi nel nuovo anno ci sarà ancora una volta la mastoplastica additiva, con un’ importante novità: nel 2015 anche negli USA ben il 39% delle pazienti ha preferito impianti mammari più piccoli e seni dall’aspetto naturale, in accordo con l’immagine proposta dalle attrici e modelle più ammirate. I chirurghi plastici coinvolti nel sondaggio di RealSelf sono certi che l’ideale del seno femminile sia cambiato, e che nel 2016 le donne desidereranno forme più proporzionate e meno appariscenti, facendo aumentare anche la frequenza degli interventi di mastoplastica riduttiva.

N.2 – rimodellamento delle labbra:

la sobrietà non sembra essere altrettanto desiderabile quando si parla del volume delle labbra: le richieste di labbra più carnose e sensuali sono aumentate nel 2015, lo affermano molti dei dermatologi e chirurghi plastici intervistati, e questa tendenza si confermerà nel nuovo anno. Un invito alla prudenza da parte dei medici americani per le più giovani, a cui si raccomanda di non iniziare troppo presto a chiedere correzioni vistose dei lineamenti solo per somigliare alla star del momento.

N.3 – chirurgia intima:

L’intervento dedicato alle neo mamme, o “Mommy Makeover”, si arricchirà secondo il 39% dei medici intervistati con una procedura più intima e non visibile dall’esterno, il ringiovanimento vaginale con laser. Nel 2016 perciò con molta probabilità le neo mamme non si limiteranno più alla correzione delle imperfezioni fisiche comparse dopo la gravidanza e l’allattamento, ma penseranno anche al loro benessere fisico e a curare eventuali problemi funzionali.

N.4 – bellezza al maschile:

A sorpresa, ben il 68% dei chirurghi prevede un boom di interventi su mento e collo, richiesti soprattutto dai pazienti uomini per i quali la mascella rappresenta una caratteristica importante in base ai canoni classici di bellezza maschile. I numeri registrati nel 2015 dimostrano che medicina estetica e chirurgia plastica non sono più un “tabù” per gli uomini.
Ma qual è la vera ragione di questo crescente interesse? Per il trattamento della lassità del collo e dei contorni del volto esistono varie tecniche “soft” alternative al lifting, ad esempio i fili di trazione e biorivitalizzazione oppure i trattamenti elettromedicali basati su ultrasuoni e radiofrequenza. La novità però è rappresentata dal nuovo farmaco sciogli grasso Kybella®, appena approvato dalla Food and Drug Administration, che promette risultati in una sola seduta. Presto potrebbe arrivare anche da noi, offrendoci un’ulteriore alternativa mini invasiva.

N.5 – medicina estetica sempre al top

Le tecniche ambulatoriali, “mini invasive”, ci permettono di riconquistare un volto e un corpo più giovanili in modo naturale; le richieste sono cresciute di anno in anno ed è naturale aspettarsi che anche nel 2016 aumentino le richieste di tossina botulinica e filler per il ringiovanimento del volto. I pazienti dimostrano di avere sempre più fiducia nei confronti di questi semplici ma efficacissimi rimedi: sanno ormai che la sicurezza di queste procedure e la certezza dei risultati dipendono esclusivamente dalla professionalità del chirurgo a cui ci si affida e dalla qualità dei materiali, e per fortuna sono sempre meno influenzati dalla cattiva informazione.

N. 6 – chirurgia di nuovo in primo piano

Nel 2016 tornerà a crescere anche il numero dei trattamenti di chirurgia estetica. Anche in questo campo la ricerca di tecniche sempre più delicate e di materiali sicuri e innovativi ha dato i suoi frutti: i pazienti si affidano con fiducia al chirurgo plastico quando vogliono ottenere un risultato più incisivo e permanente di quello che è possibile ottenere con un trattamento ambulatoriale.
Oggi gli interventi di chirurgia estetica hanno un impatto molto minore rispetto a qualche anno fa, con la quasi totale assenza di dolore e fastidio, tecniche avanzatissime di anestesia che non comportano effetti collaterali, tempi post operatori notevolmente ridotti.

(*) RealSelf è la più famosa community americana di medicina e chirurgia estetica, visitata ogni mese da oltre tre milioni di utenti.