Contattaci subito: 055 5387207

Studio Medico Fra' Bartolomeo – Chirurgia e medicina estetica, dermatologia

News

Rinoplastica: oggi si può affrontare senza paura

· Chirurgia estetica, News · Comments Off on Rinoplastica: oggi si può affrontare senza paura

Spesso la scelta di “rifarsi il naso” è particolarmente sofferta: anche se il desiderio è forte, alcuni pazienti indugiano per il timore che l’intervento comporti dolore di forte intensità.
Chi si è fatto la rinoplastica molti anni fa porta ancora il ricordo di una lunga convalescenza e tamponi dolorosi da rimuovere, ma
i tempi sono cambiati e oggi il rimodellamento del setto nasale è un intervento sicuro e indolore, con tempi di recupero molto più rapidi.

 

In chirurgia estetica, come del resto in ogni ambito della medicina, la ricerca di tecniche e strumentazioni sempre più all’avanguardia ci permette di migliorare costantemente la qualità dei risultati, ma soprattutto di rendere gli interventi sempre più sicuri e meno invasivi.
La rinoplastica oggi è uno degli interventi estetici più praticati, e se svolta da un chirurgo plastico esperto è in grado di offrire risultati ottimi e naturali senza comportare lunghi tempi di recupero.
E’ vero che questo intervento chirurgico è annoverato fra i più impegnativi della chirurgia estetica, ma ciò riguarda principalmente le competenze del chirurgo plastico, che per ottenere il miglior risultato possibile deve mettere in campo tutta la sua esperienza e padronanza delle tecniche più aggiornate.

In quali casi viene richiesto l’intervento di rinoplastica?

Con la rinoplastica possiamo correggere anomalie e deformità di varia entità, modificando la forma della punta e delle narici, la curva del dorso e molti altri dettagli, con modalità che oggi nella maggior parte dei casi sono conservative: le tecniche attuali infatti non prevedono la rimozione di grandi quantità di cartilagine, con il rischio di indebolire il sostegno scheletrico e ottenere un risultato innaturale, difficile da modificare in seguito, ma mirano piuttosto a creare un equilibrio ideale delle forme e delle proporzioni.
E’ anche grazie anche a questo approccio meno aggressivo che il rimodellamento del naso oggi non è più un’esperienza traumatica come un tempo.
Diversa è la questione della rinoplastica secondaria, che si rende necessaria quando il primo intervento non è andato come ci si aspettava; solitamente la revisione è più complessa, e per questo giustificata soprattutto per un problema di tipo funzionale. Gli interventi di rinoplastica, infatti, non hanno solo una finalità estetica, spesso servono anche a ripristinare la funzionalità respiratoria (in questi casi si parla di rinosettoplastica).

L’unica soluzione agli inestetismi del naso è quindi quella dell’intervento chirurgico?

Un’alternativa che in alcuni casi può essere valutata è la correzione ambulatoriale di alcuni difetti del naso, in questo caso ovviamente solo di tipo estetico.
Se l’intervento chirurgico è indispensabile nei casi di deformità vistose, come una grossa “gobba”, per un semplice rimodellamento della punta o per la correzione di depressioni e irregolarità del profilo si può optare per un trattamento mini invasivo a base di filler.
In questo caso la correzione richiede una semplice anestesia locale, dura pochi minuti e al termine si possono riprendere le normali attività.

Con i filler è possibile effettuare piccolissimi aumenti di volume in varie zone del naso: sulla punta, per rialzarla, sulla radice, per minimizzare l’eventuale gobba, sui contorni del dorso.
In questo modo il naso non sembra affatto più grosso, ma spesso è il contrario: si ottiene un vero e proprio rimodellamento (non a caso definito “rinoscultura”), che può dare un ottimo risultato estetico.
Con questa tecnica la correzione è immediata, ma temporanea, in quanto i filler sono riassorbibili e i loro effetti si attenuano gradualmente nel corso del tempo.

Anche le linee guida della chirurgia estetica appena aggiornate dall’Aicpe(*) chiariscono che per un cambiamento sostanziale nell’estetica del naso la sola strada percorribile rimane quella del bisturi, mentre per difetti moderati si può valutare il trattamento ambulatoriale, riservato però ai pazienti con caratteristiche adatte, che non hanno la cute del naso troppo spessa, perché in questi casi il risultato sarebbe compromesso.

* Associazione Italiana di Chirurgia Plastica Estetica

Lipofilling: la rivoluzione nei trattamenti di ringiovanimento del viso

· Chirurgia estetica, News · Comments Off on Lipofilling: la rivoluzione nei trattamenti di ringiovanimento del viso

Sul volto i segni dell’età si manifestano sotto varie forme. Il lipofilling è una metodica mini invasiva che ci consente di combatterli su tutti i fronti, ottenendo un vero e proprio effetto rigenerante che ci porta in notevole vantaggio rispetto all’età anagrafica.
Un recente sondaggio, condotto dai ricercatori del Centro Medico Universitario NYU Langone su un campione di chirurghi plastici americani, evidenzia che una percentuale elevatissima di essi considera il lipofilling una risorsa indispensabile nel suo lavoro.

E’ difficile spiegare la dinamica dell’invecchiamento del volto in poche parole: i segni che lo caratterizzano sono infatti numerosi e diversificati. Possiamo ripartirli in tre grandi categorie, a ognuna delle quali di solito corrisponde un approccio terapeutico specifico:

  • la prima categoria include la comparsa sulla superficie cutanea di discromie, macchie, teleangectasie (i reticoli di piccole vene dilatate che segnano il naso e le guance), ma anche linee sottili e rughe. Di solito per attenuare questi inestetismi ricorriamo a laser e altre tecnologie, come la radiofrequenza abbinata aultrasuoni.
  • la seconda categoria include i segni di cedimento della cute, che perde tono, elasticità e compattezza, mostrandosi “cadente”; naturalmente siamo in grado di risollevare la cute e eliminarne l’eccesso solo con un approccio chirurgico, anche se i protocolli di biorivitalizzazione e le moderne tecnologie elettromedicalipossono offrirci in molti casi apprezzabili miglioramenti.
  • La terza categoria è rappresentata dai segni di atrofia del volto, l’ effetto di “svuotamento” e appiattimento delle aree molli di guance e zigomi, che ci fa apparire stanchi e privi di vitalità. Il cedimento dei tessuti rende anche i contorni del volto poco definiti e l’area perioculare scavata, i lineamenti si modificano inesorabilmente e l’unico modo per riacquistare l’espressività che il nostro viso aveva qualche anno prima è ricreare i volumi perduti.

Com’è possibile ridare volume alle aree del volto?​

Per riempire alcune aree del volto possiamo avvalerci di vari tipi di sostanze riempitive, i filler, che rappresentano una preziosa risorsa per la medicina estetica, ma se vogliamo ricreare la condizione naturale di un volto giovanile è indispensabile invece ricorrere al grasso autologo.
L’ innesto di grasso infatti riporta i tessuti del viso nella condizione fisiologica dell’ età giovanile, caratterizzata da tratti morbidi ma tonici, tempie e contorni soffici e delicati, volume di guance e zigomi evidenziato con grazia.
Questa condizione di normalità è dovuta proprio al fatto che in un viso giovane è presente una quantità ideale di grasso sottocutaneo.

Il lipofilling ​quindi ​è solo un riempimento?

Il lipofilling è qualcosa in più di un semplice “riempimento” delle aree dove si verifica una perdita di volume; possiamo dire che si tratta di un rimedio efficace e naturale per cancellare tutti i segni dell’invecchiamento, perché agisce in sinergia su più fronti. Con il grasso autologo non andiamo solo a migliorare e definire il profilo della mascella, eliminare i solchi delle occhiaie, rendere gli zigomi più prominenti, riempire le rughe e gli avvallamenti, ma anche a svolgere un’azione rigenerativa sui tessuti, che migliorano anche sotto l’aspetto della compattezza e del colorito.
Questo semplice intervento ci offre risultati sorprendenti a fronte di rischi minimi: utilizzando il materiale più naturale che si possa immaginare non si corre alcun pericolo di reazioni avverse.

L’intervento ha risultati duraturi?​

Grazie alle strumentazioni più avanzate e alle attuali tecniche conservative le cellule adipose prelevate dal paziente vengono trattate con la massima delicatezza in ogni fase, per preservarne la vitalità. In questo modo si è aggirato l’unico limite del lipofilling, che era rappresentato dalla possibilità di un parziale riassorbimento del grasso infiltrato da parte dell’organismo, che rendeva necessario in alcuni casi ripetere periodicamente il trattamento.
Non a caso, i risultati di un recente sondaggio condotto dai ricercatori del “Langone University Medical Center” di New York ha evidenziato che il ricorso sistematico al lipofilling (anche come procedura complementare al lifting del viso), rappresenta ormai la scelta dell’85% dei membri dell’ American Society of Plastic Surgeons, il più grande gruppo di specialisti in chirurgia plastica in tutto il mondo.

Per approfondimenti consigliamo una visita alla nostra pagina che parla del Lipofilling al volto.

Chirurgia plastica e medicina estetica: sei nuovi trend del 2016

· Chirurgia estetica, News · Comments Off on Chirurgia plastica e medicina estetica: sei nuovi trend del 2016

Anno nuovo, nuove tendenze anche nella chirurgia e nella medicina estetica. “RealSelf(*)” ha steso la tradizionale classifica, che vi spieghiamo in sei punti integrandovi le procedure che andranno per la maggiore anche nel nostro paese.

 

N.1- aumento del seno:

in America sette medici su dieci sono concordi nell’affermare che in testa alla classifica degli interventi nel nuovo anno ci sarà ancora una volta la mastoplastica additiva, con un’ importante novità: nel 2015 anche negli USA ben il 39% delle pazienti ha preferito impianti mammari più piccoli e seni dall’aspetto naturale, in accordo con l’immagine proposta dalle attrici e modelle più ammirate. I chirurghi plastici coinvolti nel sondaggio di RealSelf sono certi che l’ideale del seno femminile sia cambiato, e che nel 2016 le donne desidereranno forme più proporzionate e meno appariscenti, facendo aumentare anche la frequenza degli interventi di mastoplastica riduttiva.

N.2 – rimodellamento delle labbra:

la sobrietà non sembra essere altrettanto desiderabile quando si parla del volume delle labbra: le richieste di labbra più carnose e sensuali sono aumentate nel 2015, lo affermano molti dei dermatologi e chirurghi plastici intervistati, e questa tendenza si confermerà nel nuovo anno. Un invito alla prudenza da parte dei medici americani per le più giovani, a cui si raccomanda di non iniziare troppo presto a chiedere correzioni vistose dei lineamenti solo per somigliare alla star del momento.

N.3 – chirurgia intima:

L’intervento dedicato alle neo mamme, o “Mommy Makeover”, si arricchirà secondo il 39% dei medici intervistati con una procedura più intima e non visibile dall’esterno, il ringiovanimento vaginale con laser. Nel 2016 perciò con molta probabilità le neo mamme non si limiteranno più alla correzione delle imperfezioni fisiche comparse dopo la gravidanza e l’allattamento, ma penseranno anche al loro benessere fisico e a curare eventuali problemi funzionali.

N.4 – bellezza al maschile:

A sorpresa, ben il 68% dei chirurghi prevede un boom di interventi su mento e collo, richiesti soprattutto dai pazienti uomini per i quali la mascella rappresenta una caratteristica importante in base ai canoni classici di bellezza maschile. I numeri registrati nel 2015 dimostrano che medicina estetica e chirurgia plastica non sono più un “tabù” per gli uomini.
Ma qual è la vera ragione di questo crescente interesse? Per il trattamento della lassità del collo e dei contorni del volto esistono varie tecniche “soft” alternative al lifting, ad esempio i fili di trazione e biorivitalizzazione oppure i trattamenti elettromedicali basati su ultrasuoni e radiofrequenza. La novità però è rappresentata dal nuovo farmaco sciogli grasso Kybella®, appena approvato dalla Food and Drug Administration, che promette risultati in una sola seduta. Presto potrebbe arrivare anche da noi, offrendoci un’ulteriore alternativa mini invasiva.

N.5 – medicina estetica sempre al top

Le tecniche ambulatoriali, “mini invasive”, ci permettono di riconquistare un volto e un corpo più giovanili in modo naturale; le richieste sono cresciute di anno in anno ed è naturale aspettarsi che anche nel 2016 aumentino le richieste di tossina botulinica e filler per il ringiovanimento del volto. I pazienti dimostrano di avere sempre più fiducia nei confronti di questi semplici ma efficacissimi rimedi: sanno ormai che la sicurezza di queste procedure e la certezza dei risultati dipendono esclusivamente dalla professionalità del chirurgo a cui ci si affida e dalla qualità dei materiali, e per fortuna sono sempre meno influenzati dalla cattiva informazione.

N. 6 – chirurgia di nuovo in primo piano

Nel 2016 tornerà a crescere anche il numero dei trattamenti di chirurgia estetica. Anche in questo campo la ricerca di tecniche sempre più delicate e di materiali sicuri e innovativi ha dato i suoi frutti: i pazienti si affidano con fiducia al chirurgo plastico quando vogliono ottenere un risultato più incisivo e permanente di quello che è possibile ottenere con un trattamento ambulatoriale.
Oggi gli interventi di chirurgia estetica hanno un impatto molto minore rispetto a qualche anno fa, con la quasi totale assenza di dolore e fastidio, tecniche avanzatissime di anestesia che non comportano effetti collaterali, tempi post operatori notevolmente ridotti.

(*) RealSelf è la più famosa community americana di medicina e chirurgia estetica, visitata ogni mese da oltre tre milioni di utenti.

Lunga vita ai filler dermici: una semplice tecnica sperimentale promette grandi risultati!

· Medicina estetica, News · Comments Off on Lunga vita ai filler dermici: una semplice tecnica sperimentale promette grandi risultati!

Nel numero di gennaio di Plastic and Reconstructive Surgery®, la prestigiosa rivista scientifica dell’ American Society of Plastic Surgeons (ASPS), si parla di una tecnica sperimentale che sarebbe in grado di prolungare gli effetti dei filler a base di Acido Ialuronico.
Fra i vari trattamenti di medicina estetica antiage, senza dubbio il filler è uno fra i più efficaci, e non a caso il più richiesto. La durata limitata dei suoi effetti dipende dalla biocompatibilità dei materiali: i prodotti che oggi impieghiamo maggiormente, Acido Ialuronico per primo, vengono degradati e riassorbiti del tutto dal nostro organismo entro un lasso di tempo più o meno lungo.
La durata temporanea di un filler però può avere i suoi vantaggi..

Le statistiche dell’American Society of Plastic Surgeons (ASPS) lo confermano: fra le procedure estetiche mini invasive il filler dermico è una delle più comuni, con ben 2,3 milioni di trattamenti eseguiti nel 2014 nei soli Stati Uniti.
I filler dermici più comunemente utilizzati sono tuttora quelli a base di Acido Ialuronico, apprezzati proprio perché sono altamente compatibili con il nostro organismo.
In base a questa loro caratteristica è inevitabile che si verifichi una progressiva degradazione delle molecole del filler, che è vista come risvolto negativo in quanto limita la durata del miglioramento estetico.

Presso la Ondokuz Mayis University, in Turchia, alcuni chirurghi plastici dell’equipe del Dott. Küçüker hanno condotto un esperimento per allungare la durata del filler di Acido Ialuronico. La loro ipotesi di partenza era che la permanenza del filler nell’area in cui era stato posizionato non dipendesse solamente dalle sue caratteristiche chimico fisiche, ma fosse influenzata anche dalle sollecitazioni che il gel riceveva a causa del movimento dei muscoli adiacenti.

Per verificare questa ipotesi, i ricercatori avevano bisogno di una sostanza in grado di ridurre l’impatto dell’attività dei muscoli mimici sul filler, perciò si sono avvalsi della Tossina Botulinica di Tipo A, conosciuta negli USA con il nome commerciale di “Botox®”, la sostanza più apprezzata e utilizzata in medicina estetica per la correzione delle rughe mimiche del terzo superiore del volto. Il suo meccanismo di azione consiste infatti nell’ inibire temporaneamente l’attività dei muscoli nella zona trattata, provocandone il rilassamento, ed era di questo che i ricercatori della Ondokuz Mayis University avevano bisogno.

Durante lo studio è stato somministrato Botox® sotto la cute dell’area frontale di alcune cavie, e contemporaneamente Acido Ialuronico; il risultato è stato verificato attraverso analisi computerizzate del tessuto. Le conclusioni dello studio sono state positive: il trattamento effettuato sui muscoli dell’area frontale con la Tossina Botulinica (in termini medici “chemodenervation”), ha prolungato notevolmente la permanenza dell’ Acido Ialuronico nell’area frontale delle cavie.
A tre mesi di distanza, nella zona trattata contemporaneamente con Botox il tasso di degradazione dell’Acido Ialuronico era inferiore del 42% rispetto all’area non trattata, e il volume residuo era del 50% maggiore, un risultato ben visibile e misurabile.
Secondo il Dott. Küçüker e i suoi colleghi il loro studio ha dimostrato che “l’applicazione contemporanea di un filler a base di Acido Ialuronico e della Tossina Botulinica (trattamento BoNT-A) riduce significativamente il processo di degradazione dell’ Acido Ialuronico e aumenta il volume di gel rimanente”. In base a ciò, lo studio fornirebbe una prova oggettiva per sostenere l’uso di questa procedura combinata sui pazienti che richiedono un trattamento con filler dermico.

Sicuramente si tratta di uno spunto interessante, che in futuro potrà avere utili risvolti, nell’ottica di miglioramento continuo e progressivo dell’efficacia dei trattamenti di medicina estetica.

Dall’altro lato c’è da osservare che il carattere temporaneo di un trattamento con filler, sia questo con Acido Ialuronico o con una delle molecole più innovative oggi apprezzate per la loro qualità e sicurezza, non deve esser visto come un aspetto del tutto negativo.
La scelta di sottoporsi a trattamenti di medicina estetica, meno drastici rispetto ai trattamenti chirurgici, rispecchia in molti casi la scelta del paziente di prendersi cura della sua bellezza in maniera più delicata e continuativa, seguendo in un certo modo i naturali cambiamenti dei lineamenti e della cute, con ritocchi sempre adeguati al momento e mai troppo visibili né, soprattutto, irreversibili.