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Studio Medico Fra' Bartolomeo – Chirurgia e medicina estetica, dermatologia

Lipofilling del seno sempre più efficace, ma soprattutto sicuro: lo confermano gli ultimi studi.

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Il lipofilling, la tecnica di reimpianto del grasso autologo (prelevato dalla paziente) per effettuare moderati aumenti di volume del seno è sempre più richiesta, vista la minima invasività di questo intervento, i rapidi tempi di recupero e l’effetto estremamente naturale. Dagli Stati Uniti arrivano i risultati di un nuovo studio che offre ulteriori rassicurazioni circa la sicurezza e affidabilità di questa metodica.


La tecnica del lipofilling è ormai divenuta una risorsa irrinunciabile per ottimizzare i risultati della ricostruzione del seno delle donne operate di cancro. Nel numero di febbraio di Plastic and Reconstructive Surgery®, la rivista medica ufficiale della “American Society of Plastic Surgeons”, sono stati pubblicati i dati degli ultimi studi, volti a verificare ulteriormente l’eventuale correlazione fra ricostruzione con lipofilling e recidive della malattia. L’autore dello Studio, il Chirurgo Plastico Steven J. Kronowitzi di Houston, ha concluso che la ricostruzione del seno impiegando anche grasso autologo non aumenta in nessun caso il rischio di nuovi casi di tumori al seno, né di recidive.

Sicurezza del lipofilling al seno confermata da dati scientifici

I ricercatori guidati dal Dott. Steven J. Kronowitzi hanno impiegato mezzi rigorosamente scientifici, analizzando un campione di oltre 1.000 pazienti precedentemente sottoposte a mastectomia parziale o totale, che in seguito hanno beneficiato di una tecnica di ricostruzione del seno che prevedeva anche il lipofilling. Questo gruppo di donne è stato confrontato con un campione simile di pazienti che, dopo la mastectomia, hanno effettuato ricostruzioni senza innesti di grasso autologo. I tassi complessivi di recidiva fra le donne operate a causa del cancro della mammella sono stati del tutto simili fra il gruppo sottoposto anche a lipofilling e quello che ha usufruito di tecniche diverse, anzi, il tasso di recidive loco-regionali era 1,3% per le donne che avevano avuto un infiltrazione di grasso autologo, contro il 2,4% delle altre.

Nessun nuovo caso di tumore fra le donne “sane”

Un dato altrettanto importante è emerso dal gruppo delle donne che erano state sottoposte a mastectomia preventiva, in quanto predisposte dalla presenza del gene Brca1 ad un rischio consistente di sviluppare tumori aggressivi al seno e alle ovaie: nessuna di queste pazienti ha sviluppato tumori dopo la ricostruzione mammaria con trasferimento di grasso autologo. Con questi dati, il nuovo studio dimostra che non c’è alcun legame fra cancro al seno o recidive di malattia e lipofilling, offrendo ai chirurghi plastici ed alle pazienti un’ulteriore rassicurazione sulla sicurezza di questa preziosa tecnica chirurgica, che negli ultimi anni è sempre più richiesta e praticata per l’insieme di vantaggi che offre.

I risultati del lipofilling sempre migliori e di lunga durata

La tecnica del lipofilling consiste sostanzialmente nell’impiegare come “filler” riempitivo una certa quantità di cellule adipose prelevate dal corpo della paziente, tipicamente da zone in cui si desidera effettuare un rimodellamento, come i fianchi o l’addome. Il trapianto di grasso autologo oggi è considerato una delle principali risorse anche per il ringiovanimento del volto e di altre aree del corpo; si tratta a tutti gli effetti una tecnica chirurgica, ma estremamente delicata e quindi poco invasiva, che permette un ritorno alle normali attività in tempi molto brevi. Nel corso degli ultimi anni le metodiche si sono sempre maggiormente affinate, in modo tale da aumentare l’efficacia e la durata degli effetti del lipofilling, che sono strettamente legati all’attecchimento delle cellule di grasso nella nuova area dove vengono trapiantate.

Abilità chirurgica e tecnologie avanzate per i migliori risultati

Naturalmente per il successo di un intervento di lipofilling è determinante la preparazione e l’esperienza del chirurgo plastico, ma anche il corretto impiego delle metodiche più evolute di ultima generazione, che mirano a preservare più possibile l’integrità delle cellule adipose durante il processo di estrazione e reimpianto, dalle sottilissime e delicatissime cannule monouso ai dispositivi che ci aiutano ad effettuare le varie fasi del trasferimento delle cellule adipose dall’area donatrice all’area ricevente.

Fra le procedure di lipofilling più avanzate ed efficaci ho scelto di avvalermi del sistema Puregraft® abbinato all’impiego di cannule monouso, che si è dimostrato in grado di offrire risultati ottimi e duraturi. I più recenti studi scientifici su Puregraft® hanno dimostrato un tasso di sopravvivenza delle cellule trapiantate sensibilmente maggiore rispetto alle metodiche convenzionali, ma soprattutto un miglior “consolidamento” dei tessuti trapiantati nei pazienti di età inferiore a 55 anni, valutato mediante uno speciale sistema di telecamere e software 3D per calcolare i volumi.